Olio extravergine di oliva, quale scegliere?

L’olio di oliva è un alimento che non può certo mancare sulla tavola degli italiani, ma come scegliere un buon olio di oliva tra quelli proposti in commercio?

Per scegliere un buon olio extravergine di oliva non bisogna essere di grandi esperti, ma è importante conoscere alcune fondamentali nozioni, per non tornare a casa con un prodotto scadente.

Intanto è importante sapere che il sapore dell’olio extravergine non è sempre lo stesso, ma varia al variare del luogo di provenienza delle olive, dal tipo di lavorazione e dalla conservazione. Ma andiamo per gradi.

1° Confezione del prodotto.

L’olio è molto sensibile alla luce, che accelera i processi ossidativi alterandone le proprietà organolettiche, quindi profumo, sapore e colore.

Ecco perchè un olio di buona qualità è sempre venduto in contenitori di vetro scuro o acciaio inox , con chiusura ermetica e tappi anti-rabbocco. Ultimamente si trovano in vendita oli di buona qualità anche in contenitori in bag-in-box o brik. 

Diffidate quindi di quei prodotti venduti in bottiglie dal vetro trasparente, volte solo ad esaltare il colore verde dell’olio in esse contenute, il più delle volte originato da coloranti.

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2° Formato della confezione

Per legge l’olio extravergine di oliva deve essere venduto all’utenza finale in contenitori chiusi ermeticamente , ovvero che che perdono la loro integrità dopo la prima utilizzazione e con una capacità massima di 5 Litri( bottiglie o lattine).

Cosa diversa per i contenitori destinati al consumo in ristoranti, ospedali, mense o altre collettività simili, per i quali la capienza massima è di 25 litri.

3° Etichetta

L’etichetta posta sul contenitore dell’olio deve essere di tipo “parlante“, ovvero ci deve fornire una serie di informazioni fondamentali, che vanno al di là della semplice indicazione “extra vergine di oliva” e del marchio.

  1.  deve indicare la denominazione del prodotto
    es. per l’ “olio extra vergine”, sarà descritto come “olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante processi meccanici”; oppure per l’ “olio di oliva vergine” le informazioni aggiuntive saranno: “olio d’oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante processi meccanici”;
  2. Nome o Marchio e sede del produttore o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Unione Europea.
    In genere tali indicazioni vengono fatte precedere da diciture quali “imbottigliato da …”, “prodotto da…”, “prodotto ed imbottigliato da…” , “confezionato da…”, “distribuito da…” e simili. Per sede si intende la località (comune) ove è ubicata la sede legale o sociale dell’operatore;
  3.  Lotto di appartenenza, l’anno di raccolta delle olive, e la tabella nutrizionale;
  4. Designazione di origine del prodotto, es: “Olio extra vergine di oliva ottenuto in Italia da olive raccolte in Italia”.

L’origine e la certificazione del prodotto, ovvero della materia prima con la quale viene fatto l’olio, è di fondamentale importanza, perchè da essa ne deriva  la qualità, ma anche il costo, dell’olio che stiamo comprando.

La denominazione DOP o IGP e/o biologico associata all’origine del prodotto è indicatore di qualità, in quanto attestano la presenza di controlli e verifiche periodiche alle quali il produttore è stato sottoposto durante la produzione della materia prima e del prodotto finale.

4° Prezzo

Il prezzo di un buon olio extravergine di oliva di origine italiana non può essere inferiore a 8 euro per litro. Un prezzo troppo basso è sempre sinonimo scarsa qualità, che può nuocere anche alla nostra salute.

Vi siete mai chiesto perchè un EVO ligure può costare di più di un EVO pugliese, anche se dello stesso formato ? La risposta risiede nel metodo di raccolta, che probabilmente è manuale per quello ligure a causa della conformazione del terreno, e meccanico per quello pugliese.

5° Livello di acidità

Per un buon olio extravergine di oliva, il livello di acidità deve attenersi tra lo 0,5 gr e lo 0,8/100gr gr, che potremo verificare o sull’etichetta o con specifici controlli di laboratorio.

In ultimo, ma non meno importante, è il nostro esame olfattivo, dal quale potremo capire se l’olio che abbiamo comprato, che rispetta tutte le indicazioni sopra esposte, è davvero buono.

Un buon olio extravergine di oliva appena aperto profuma di erba fresca, di olive fresche, ed ha un gusto con note un po’ piccanti misto ad amaro. Inoltre un buon EVO lascia la bocca asciutta e pulita e non pastosa ed unta, che danno invece gli oli scadenti.

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